FAI UN FIGLIO E NON SAI CHI TI METTI IN CASA

Sandro, devo dirti una cosa.

Cos’è successo?

Credo che nostra figlia sia atea.

Ha solo tre mesi.

Non vedi come s’irrigidisce ogni volta che si nomina il Papa? Si blocca, inizia a sudare e ruota gli occhi all’indietro.

È una tua impressione.

L’altro ieri sono uscita a comprarle la pappa --

La pappa?

Torrone, pecorino e una tanica di soia.

Forse avresti dovuto leggerlo, quel libro del pediatra.

Soia biologica. Quando sono rientrata era nel suo box che giocava coi sonaglietti e i santi di peluche --

E allora?

Ha parlato.

Ha parlato...

Tutti i bambini dicono “papà”, “mamma” o al massimo “Carla”, lo sai lei cos’ha detto?

No.

Ha detto “secondo me Dio non esiste”.

Carla --

E intanto guardava il crocifisso con aria di sfida. Mi ha fatto una paura...

Nessun bambino parla a quell’età.

Mary è una bambina speciale, lo sai. Un giorno sarà una persona importante, andrà sulla Luna, scoprirà l’America e vincerà dieci Oscar. Anzi, mille! Sarà la prima donna a diventare Papa. Ci pensi? La nostra Mary che arringa i fedeli dal suo palazzo incantato, tutta lustrini e paillette, accompagnata da un’orchestra di unicorni...

Non è che c’era la tv accesa?

Che c’entra?

Chiedo.

Pensi che non sappia distinguere mia figlia dal televisore?

Ascolta, Carla --

Tu credi che io sia matta.

No.

Ogni cosa che dico o faccio, per te sono matta. Sono sempre matta. Se mi spalmo la maionese in faccia sono matta, se colleziono carcasse di piccione sono matta, se vado contromano in autostrada sono matta... Chiedilo a lui se sono matta? Su! Chiediglielo!

Stai indicando il caminetto.

Sono stufa di questo atteggiamento! Hai capito!? Stufa! Stufa! Stufa! Se non cambi ti lascio! Ti lascio e mi metto con tuo fratello gemello!

Potremmo chiamare un esorcista.

Ottima idea.