METAFISICA NUCLEARE

Probabilmente le centrali nucleari sono sicure, dopotutto un incidente ogni vent’anni non è che sia la fine del mondo. Probabilmente è anche vero che le stime dei danni alla salute provocati da questi incidenti vengono gonfiate dagli ambientalisti, e magari ha ragione quel tizio che gira in televisione in questi giorni, quello pelato coi baffetti da nazista che dice che Chernobyl ha fatto solo quindici morti, tutti ebrei. Sicuramente è vero che nel campionato mondiale dei morti per inquinamento il carbone batte tutti, però il carbone risolve un problema oggi e crea un problema oggi, invece la fissione nucleare risolve un problema oggi e ne crea uno domani: le scorie.
Le centrali nucleari attualmente in funzione producono ogni anno circa diecimila tonnellate di scorie cosiddette “ad alto rischio”, che è poco, ma cosa c’è dentro queste scorie? Per esempio c’è il Plutonio-239 (tempo di dimezzamento venticinquemila anni), il Tecnezio-99 (duecentodiecimila anni), il Nettunio-237 (due milioni di anni) e lo Iodio-129 (sedici milioni di anni), solo per citare i nomi più belli.
Sedici milioni di anni non è poco, è confrontabile coi tempi scala dei movimenti geologici ed è molto di più dei tempi scala umani. Se questa è tutta la Storia dell’umanità, dall’età del Bronzo fino a oggi:
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questa è l’emivita dello Iodio-129:

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dopodiché ne resta ancora la metà.
A me questo fa impressione. Io non lascio su questo pianeta figli, nipoti o altre posterità di cui debba preoccuparmi, anzi spero che un secondo dopo la mia partenza caschi sulla Terra un bell’asteroide da far rivoltare i dinosauri nella tomba, eppure questa cosa mi fa impressione: sedici milioni di anni. Come fa a non fare impressione agli appassionati di posteri? Com’è possibile? Ti preoccupi di perpetuare la specie e poi le molli lo Iodio-129?


Tieni, amore, un regalino per te.

Papà!

Dammi un bacetto.

Che cos’è?

Mi prometti che lo aprirai solo quando sarai grande?

Promesso!

È un pacco bomba.


È chiaro che la fissione nucleare è solo una soluzione provvisoria, non può essere, come si dice, “il futuro”, semmai è il fotturo.
Qual è allora il futuro? Per esempio potrebbe essere la fusione nucleare. Sul Sole fanno così da cinque miliardi di anni e si trovano benissimo.
Le centrali a fusione nucleare non hanno bisogno di Uranio, non producono scorie e l’unico isotopo radioattivo che maneggiano è il Trizio, che però ha un tempo di dimezzamento di tredici anni. Se questa è la Storia dell’umanità:

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Questa è l’emivita del Trizio:



Perfetto, no? L’unico inconveniente di queste centrali è che non esistono.
Mio cognato fa il fisico nucleare e mi ha detto che il primo prototipo europeo di reattore a fusione (DEMO) inizierà a essere costruito nel 2030. Ovviamente tutto dipende dai soldi: più soldi spendi, prima risolvi il problema. Quanto spende l’Italia per la fusione nucleare? Circa sessanta milioni all’anno. Che non è poco, se si tiene conto di quanto spende l’Italia in ricerca rispetto agli altri


ma è pur sempre meno di quello che spende Montezemolo in cravatte.
Dove si possono prendere altri soldi? Dunque, fammi pensare, se faccio un po’ di economia sulle sigarette, diciamo cinque sigarette in meno al giorno, potrei arrivare a mettere da parte quattrocento euro all’anno, che non è male, magari ci compro due etti di Deuterio, solo che io fumo molto meno di cinque sigarette al giorno, quindi prima di tutto dovrei fumare di più, ma questa è una spesa. Forse è più semplice togliere l’otto per mille alla Chiesa.
Ogni anno la Chiesa Cattolica riceve dallo Stato Italiano circa novecento milioni di euro. Novecento milioni non è poco. Se questi sono i fondi con cui lo Stato finanzia la fusione:

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questi sono quelli con cui finanzia la religione:

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A me fa impressione. Sessanta milioni alla fusione, novanta milioni all’astrofisica, seicento milioni a tutto quanto il Consiglio Nazionale delle Ricerche e novecento milioni alla Chiesa. Non che sia contrario per principio a finanziare la religione, anche a me piacciono i vestiti dei preti e le bardature di papi e vescovi, però è una questione di priorità: prima si risolve il problema energetico, poi si comprano i vestiti buffi.
Qual è il futuro? Non lo so e in fondo la cosa non mi riguarda, tanto io tra qualche anno me ne vado. Mi chiedo solo che futuro abbia della gente che investe più soldi nella metafisica che nella fisica.