LA BUCA DELL’AMORE (3)

3. LA BUCA

Ognuno alla nascita precipita sulla superficie di un pianeta freddo e inospitale, in mezzo a cataclismi, malattie e orrende bestie in giacca e cravatta, e appena tocca terra, come un meteorite proveniente dalle regioni transnettuniane, scava attorno a sé un enorme cratere e va a conficcarsi sottoterra, dove rimarrà per sempre, completamente all’oscuro di tutto quello che c’è fuori, ma almeno protetto dalle confortevoli pareti della sua buca e riscaldato dal grande amore che prova per se stesso. In realtà i meteoriti spesso si disintegrano e, per quello che se ne sa, non hanno una grande stima di sé, ma per il resto fanno esattamente questo: buche. Le buche delle persone hanno tutte lo stesso diametro, ma profondità diverse: alcune sono poco più profonde di un fosso, la maggior parte sono voragini di cui si fatica a vedere il fondo, altre scendono fino al centro della Terra. Tutti passano la vita a cercare di uscire dalle loro buche, e tutti, indipendentemente da quanto facile o difficile sia la risalita, non ci riescono. Nessuno esce dalla sua buca, nemmeno quelli che dicono di esserci riusciti. Anzi, quelli che dicono di esserci riusciti sono proprio quelli più in fondo di tutti, con la testa sepolta nella terra e le gambe per aria che girano a vuoto, perché solo chi si è completamente perso e non ha nessuna idea di dov’è può dire una cosa del genere.
La buca è l’amore che uno prova per sé. Più questo amore è grande più la buca è profonda. Più la buca è profonda più la salita è ripida e faticosa. Prima però di spiegare per bene com’è fatta questa buca, voglio definire il significato di alcune parole che userò in seguito. Non è detto che queste definizioni siano proprio quelle ufficiali approvate dall’associazione mondiale dei curatori di dizionari riuniti, anzi probabilmente non lo sono, ma sicuramente sono le definizioni che servono a me, non all’associazione di cui sopra, per rendere il più possibile comprensibile quello che io voglio dire, giusto o sbagliato che sia. Quello che mi interessa è il discorso, non le parole, e quello che mi interessa del discorso è spiegarlo, non convincere. In teoria potremmo anche metterci d’accordo di ridefinire tutte le parole del mondo e parlare così: nocche di pancetta Roberta vaporetto menestrello avvicendarsi, solo che ci vorrebbe molto tempo per dare tutte le definizioni, e purtroppo il tempo è proprio quello che manca. Come sai, stiamo morendo.

Intelligenza: capacità di raggiungere un dato obiettivo a prescindere da qualsiasi fattore culturale, caratteriale o accidentale. In pratica è l’insieme delle prestazioni di un cervello provato su banco: rapidità, potenza, consumo, eccetera.

Saggezza: il raggiungere obiettivi saggi.

Obiettivo saggio: obiettivo che porta chi lo raggiunge, ma un po’ anche chi non lo raggiunge, a staccarsi da sé e ad assumere un punto di vista più universale.
Un errore che si fa spesso è confondere la saggezza con l’altruismo, ma saggezza e altruismo sono due cose diverse. Forse collegate, è probabile, ma pur sempre diverse. Anche naso e orecchie sono collegati dalla tromba di Eustachio, eppure nessuno si metterebbe mai gli auricolari nel naso. L’altruismo è l’opposto dell’egoismo, mentre la saggezza è l’opposto dell’egotismo. Qui non si parlerà mai di altruismo, te lo prometto.

Orgoglio personale: la quantità di amor proprio che uno soddisfa nel raggiungere un certo obiettivo.

Amor proprio: lo sai bene.

(Parte successiva | Inizio)