MARTEDÌ

In occasione dell'imminente vittoria di Trump, vorrei rispolverare questo post del febbraio 2013, quando ero ancora convinto che Berlusconi fosse il punto più basso raggiunto dalla democrazia.
Prego la regia di far partire il contributo.



Ieri ero a New York.

Come mai?

Niente, mi piacciono le città di due parole.

Tipo Orio Litta?

No. Appena arrivo in aeroporto mi viene in mente che è l’undici settembre, ma salgo lo stesso, tanto non sono superstizioso.

Anche quei poveretti che sono morti nel 2001 non erano superstiziosi, e guarda che fine hanno fatto.

Che c’entra?

Come che c’entra? Tu ci saresti salito su un Boeing 757, volo United Airlines 93, il giorno 11, 9, 2001?

Sì.

E saresti morto.

Non vedo il nesso.

757 meno 93 più 11 meno 9 fa 666.

E il 2001 non lo conti?

No.

Comunque non sono morto.

Per un pelo, immagino.

Senti che roba, a due ore dal decollo i piloti muoiono per un’intossicazione alimentare.

Merda!

No, pesce. Per fortuna fra i passeggeri c’era anche un ex pilota dell’esercito, uno che ha fatto non so più che guerra, un certo Ted Striker. Siamo salvi, penso.

E invece?

Invece i passeggeri non si fidano di lui, iniziano a dire che non va bene, che non lo vogliono.

Come mai?

Era un fumatore. Così decidono di mettere la cosa ai voti.

Si chiama democrazia.

Certo. Si candidano a pilotare l’aereo questo Ted Striker, Francesco Pastiglie, un ferroviere in pensione col pallino degli aerei, e il piccolo Jason, un povero bambino di sette anni cieco dalla nascita. Indovina chi ha vinto?

C’era il proporzionale con premio di maggioranza o il doppio turno alla francese?

Jason.

Jason?

Jason, sette anni, cieco.

È l’alternanza: per qualche anno guida un bambino cieco, poi magari guida un pilota.

Siamo precipitati nei pressi di Pittsburgh.

Veramente?

Sì.

Brutto segno.

Mi sono salvato solo perché ho seguito alla lettera tutte le procedure di sicurezza.

E Jason?

Morto.

Lui non ha seguito le procedure?

No, lui l’ho ucciso io. Voleva guidare anche l’ambulanza.

Ora dove sei?

Ti sto chiamando dall’ospedale di Penn Hills, bellissima città.

Stai bene?

Te lo saprò dire appena eleggeranno il mio medico. Si sono candidati un chirurgo, un attore di serial ospedalieri e una graziosa scimmietta.